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Formazione innovativa – Convegno ASFOR

La scorsa settimana ho avuto il piacere di partecipare ad una tavola rotonda organizzata presso la LUISS di Roma nell’ambito della VII Giornata della formazione Manageriale ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale – www.asfor.it ) dal titolo ‘Investire in Capitale Umano per il Futuro’. Mi sono quindi trovato di fronte il Gotha della formazione manageriale in Italia, e la cosa mi ha fatto molto onore dato che mi sono trovato in compagnia di personaggi come Abete, De Rita, Bertolaso, Guarguaglini. Nel corso del dibattito ho presentato due punti di vista a cui tengo molto e che mi sembra abbiano suscitato interesse.

Il primo riguarda il fatto che nelle organizzazioni piu’ avanzate la quantita’ di informazioni che viene pompata quotidianamente nel cervello delle persone, in particolare dei venditori, e’ ormai nettamente superiore a quella che questi cervelli possono processare con qualita’. Ripensate all’evoluzione dei sistemi informativi negli ultimi vent’anni. Si e’ passati dalla rimozione di un collo di bottiglia all’altra. Prima erano i mainframe ad essere inadeguati, poi i dipartimentali, poi i PC e la loro connettivita’ scalcinata, poi il  client server con le sue complessita’ astruse. Fino ad arrivare al browser ! Il browser, il web, le tecnologie HTML e similari, la filosofia internet , l’intranet aziendale, hanno fatto sparire, o di molto ridimensionato, la presenza dei colli di bottiglia nel fluire delle informazioni aziendali. Al punto che (Copyright Renato Riva) oggi il collo di bottiglia si e’ spostato nel cervello delle persone. Il cervello delle persone, non importa di quale eta’, non riesce piu’ a stare dietro alla quantita’ di informazioni che mail, web , instant messaging, voicemail, cellulare, sms e per chi li usa, blog e social networks pompano. Parlando a formatori, ho sostenuto la necessita’ per chi fa formazione di produrre proposte che aiutino il nostro cervello a organizzare meglio, prioritizzare meglio, elaborare meglio questa massa enorme di dati.

Il secondo punto che ho presentato e’ un altro mio caposaldo: si vince con la media! ( copyright Renato Riva ;-))). Fate una prova: se chiedete ad un manager qualche informazione circa le sue persone o il suo team, nove volte su dieci lui/lei vi rispondera’ pensando non tanto a quello che la media delle persone nel team fa, ma a quello che i migliori del team fanno, i pochi migliori. Cioe’ si parla sempre dei migliori clienti, dei migliori venditori, dei migliori sistemisti: dei migliori. Bene: non si vince con i trimarani (come li chiamo nel mio libro http://etaslab.corriere.it/dynuni/dyn/Catalogo/15091_Riva_Vendere.jhtml )si vince con la petroliera, cioe’ con la massa, la media. E’ solo lavorando sulla media di un team che lo si rende eccezionale. I migliori, i campioni, sono gia’ campioni per conto loro e brilleranno sempre. Ma sono, quando va bene, il 20% del totale. Pochi. Insufficienti a garantire il successo. Alzare anche di poco la qualita’, la produttivita’, la creativita’ della media e’ invece quello che fa vincere e fa vincere nel tempo. Sia nelle vendite  che altrove. Tanto, per quanto la si alzi i campioni voleranno sempre sopra, sempre piu’ in alto. Vincere con la media e’ quindi un concetto sul quale chi fa formazione dovrebbe concentrarsi, a mio modesto avviso, producendo contenuti che indirizzino tutti coloro che, per vari motivi, hanno perfromance buone, mediobuone, medie (ma non mediocri). Cioe’ che non danno l’anima all’azienda, ma che sono comunque onesti e validi contributori (stiamo parlado della gran parte delle persone).

Due stimoli quindi, tra i tanti che l’interessante consesso ha proposto.

Concludo con un ringraziamento al Presidente di ASFOR Lugi Pieraccioni e all’amico Marco Vergeat per avermi invitato.

giugno 22, 2009 Posted by | Uncategorized | 6 commenti